Krodha – rabbia
«Libero dall’orgoglio e dall’identificazione materiale, indifferente verso la dualità, sempre illuminato dalla consapevolezza trascendentale, il sannyasi non si arrabbia mai, non odia nessuno, non desidera il male di nessuno e non dice mai bugie» (Narada parivrajaka Upanishad, 5.44).
Secondo svariati testi della cultura yoga e più in generale della cultura hindū, krodha porta l’uomo alla perdizione, perché lo trascina in una catena mentale di frustrazione e mancanza di lucidità. Il praticante spirituale e l’asceta (il sannyasin) evitano di cadere in questa trappola attraverso un profondo lavoro di auto-osservazione e distacco.
Avrai forse già imparato, Cancro, che serve a poco arrabbiarsi. Non si può evitare di provare una emozione ed è difficile mantenere un’espressione lieta quando l’emozione è opposta. Lo sfogo
pieno dell’emozione però può essere utile solo nella misura in cui permette di scaricare le energie potenti che ha portato a galla. Ecco questo è il lavoro che potresti fare Cancro: sfruttare questo potenziale di energia per fare ciò che vuoi o che devi fare. Gli altri non cambieranno le loro idee solo perché tu li sgridi, ma potrebbero invece collaborare se tu sei propositivo. Provalo come esercizio per il mese e già negli ultimi dieci giorni ne vedrai i risultati.
IN PRATICA
Simha-āsana, posizione del leone.
Se proprio devi sfogare della rabbia, fallo con questa posizione. Falla ogni volta che ti fanno innervosire.
Esercizio di consapevolezza:
Se ti capiterà di arrabbiarti con te stesso questo mese, prova un esercizio di disciplina: ogni volta che ti succede, comincia a contare il respiro e conta almeno fino a trenta respiri.
Mantra del mese:
«Posso scegliere».