Viparyaya – errore
«La falsa conoscenza è una concezione falsa di una cosa la cui forma reale non corrisponde a tale concezione erronea» (Yoga-sūtra, 1.8).
Viparyaya si riferisce a una categoria di pratyayasarga (prodotti intellettuali) e riguarda l’ignoranza in senso stretto, ovvero la mancanza di nozioni o la nozione sbagliata. Viparyaya è qualcosa di intellettuale e quindi terreno, materiale, pertinente ai pensieri del quotidiano. Quando questa ignoranza la si riferisce all’esistenza allora si parla di avidya, l’ignoranza esistenziale, che impedisce di conoscere la vera natura di sé e dello spirito.
Dal punto di vista yoghico viparyaya non ha meno valore della conoscenza corretta o della fantasia, perché è pur sempre un pensiero, mentre lo yoga cerca la sospensione di tutti i pensieri. Rimanendo quindi a un piano pragmatico, potremmo trovare una certa utilità anche in viparyaya: gli errori di apprendimento sono normali e sono uno stimolo per migliorarsi.
Ricordalo Bilancia quando a fine mese vivrai la noia di piccole seccature o guai da risolvere, specie nel lavoro e nello studio. Fortuna che il bel cielo di inizio mese e la luna positiva al solstizio ti riempiranno di ottimismo e serenità affettiva, che ti aiuteranno anche a prendere il lato buono degli errori.
IN PRATICA
Shirsha-āsana, posizione sulla testa
Per vedere le cose da un altro punto di vista. Se non riesci o sei hai controindicazioni (attento ce ne sono molte per questa posizione!) limitati a piegarti verso terra dalla posizione eretta per guardare il mondo a testa in giù.
Esercizio di consapevolezza
Siedi in una posizione meditativa. Rilassa tutti i muscoli. Pensa all’ultima volta che hai fatto un lavoro, qualcosa è andato storto e hai dovuto rifarlo daccapo. Pensa ai miglioramenti che hai fatto e che non avresti fatto se avessi tenuto buona la prima. Torna indietro nel tempo e pensa a episodi simili. Vai avanti per dieci minuti. Mantieni la concentrazione sugli eventi. Ripeti questo esercizio almeno due volte nel mese.
Mantra del mese
«Il lato buono dell’errore».