Dhanya – benedetto
«Sono benedetto. Non c’è paragone in questo mondo per la mia soddisfazione! Sono benedetto, benedetto dalla fortuna, tre volte benedetto» (Avadhuta-upanishad, 33).
Nelle storie raccontate nei Purana, Dhanyā è il nome di una bellissima damigella con i capelli neri e ricci e le labbra rosse, che emerse dall’agitazione di Vaiṣṇavī mentre faceva penitenza. Per queste giovani donne, Vaiṣṇavī creò la città Devīpura, contenente numerosi palazzi con balconi dorati, scale di cristallo e fontane d’acqua, con finestre e giardini ingioiellati. Dhānya si riferisce invece al riso o, in ayurveda, al grano, all’orzo. Infine dhanya senza alcuna a lunga significa “fortunato”, “benedetto”, “beato” o ancora “in salute”, “ricco” e “che dona salute e benessere”. D’altronde il riso conferisce salute, essendo alla base dell’alimentazione dell’India, e la bella fanciulla è di sicuro fortunata.
Anche tu sei fortunato Toro. Stai lavorando bene, hai progetti, idee, voglia di fare. Hai anche buone relazioni, ti senti amato. Tutto va così bene che rischi di peccare di arroganza: vuoi le cose a modo tuo e se non funzionano magari ti scoraggi. Ricorda allora le fatiche che hai fatto per arrivare fin qui, ricorda le esperienze precedenti, ricorda che si parte dalla base, dal grano o dal riso che ti assicurano la sopravvivenza e che per fortuna non ti mancano. Sii grato per come ora vanno le cose.
IN PRATICA
Vasistha–āsana, posizione di Vasistha, variante
Questa posizione è conosciuta anche come la stella. Sei sotto una buona stella, ricordalo nonostante la fatica. Pratica la posizione almeno due o tre volte a settimana fino ad arrivare a un minuto per lato.
Esercizio di consapevolezza
Quando pensi che una cosa non va come vorresti, pensa a una soluzione creativa per cui non è la cosa ad adattarsi alla tua volontà, ma tu ad adattarti alla volontà dei fatti.
Mantra del mese
«Sono grato».