Ātmarakshana – cura di sé
«Si dovrebbe prima impegnare il Brāhmaṇa in onore degli dei, come protezione a queste (offerte ai) Pitris; poiché i Rākshasa portano via lo shrāddha che è privo di protezione» (Manusmriti 3.204).
Rakshana è una parola che sta per “protezione”, “cura”, “difesa” ed è usata tre volte nel verso succitato. Lo shrāddha è la fede, mentre i Rākshasa sono i demoni. I demoni facilmente si portano via chi non protegge la sua fede, non solo con le offerte e le preghiere agli dei, ma anche con un lavoro di cura di sé, di consapevolezza della propria natura divina. In questo senso ātmarakshana è la cura di sé: la cura dell’ātman, lo spirito, il sé.
Sono state tante le riflessioni nel 2020 per te, Cancro, e la chiusura delle feste il 7 gennaio segna anche la fine di quello slancio fin troppo entusiastico di cui ti parlavo il mese scorso e che ti ha fatto innervosire più per arroganza che per veri grattacapi. Ritorna dopo un’indulgenza verso gli altri, ma soprattutto verso te stesso, perché nel frattempo hai acquisito più coscienza di te. Forse è proprio da qui che puoi impostare un buon proposito per il nuovo anno: con più coscienza di te puoi capire meglio di cosa hai bisogno e quindi prenderti cura di te nella maniera più opportuna.
IN PRATICA
Yogamudrā–āsana, posizione del sigillo dello yoga, variante
Abbraccia tutto te stesso in questa posizione che lavora sul meridiano del Maestro del Cuore e sul Triplice Riscaldatore, le funzioni vitali che ti assicurano calore fisico e psichico.
Esercizio di consapevolezza
Cosa mi rende felice è una domanda che si pongono tutti, ma forse non tutti ne fanno un’analisi approfondita. Comincia da un piano molto semplice: scrivi ogni giorno su un quaderno una cosa che ti rende felice. Rileggi la tua lista alla fine del mese.
Mantra del mese
«Di cosa ho bisogno?».