Viveka – discriminazione 

«Il cigno ha il potere di innalzarsi fermamente. Ha il potere di discriminare tra il reale e l’irreale come nel separare il latte dall’acqua. Il cigno comprende la distinzione tra ignoranza e conoscenza. Quindi io (Brahmā) il Creatore, ho assunto la forma di Swan.O Nārada! Ma non sono riuscito a conoscere la forma rifulgente di Śiva e quindi non ho potuto esercitare il mio potere di discriminazione. Come può la vera conoscenza nascere da chi è impegnato in attività di creazione? Quindi, sebbene nella forma di Swan, non sono riuscito a raggiungere il potere della discriminazione» (Śivapurāṇa 2.1.15). 

Forse la Pasqua non sarà proprio un idillio dal punto di vista del tuo umore. Tutto il mese si rivela un po’ ostico e questo potrebbe portarti a due reazioni opposte: o la voglia di mollare tutto, o al contrario una super frenesia per tenere testa al ritmo, alle sfide o alle contrarietà da parte degli altri. Non credo ci sia una soluzione giusta e una sbagliata, credo invece nella considerazione oculata del momento presente e nella capacità di discriminare. Viveka, la discriminazione è una caratteristica fondamentale dello yogin, che sa sempre cosa fare al momento in cui lo deve fare. A volte conviene mollare e rilassarsi, altre volte lottare con tutto te stesso. Sarai capace di questo discernimento?

IN PRATICA  

Karandava–āsana, posizione dell’anatra

Si è sempre parlato di cigno nello yoga, ma in realtà i cigni in India non esistevano al tempo dei testi e più facilmente si faceva riferimento a una razza di anatre.

Esercizio di consapevolezza

La discriminazione è difficile se la mente è occupata in attività di creazione, ovvero se è troppo proiettata all’esterno, sempre indaffarata. Ciò non vuol dire che bisogna “non fare”, occorrono però dei momenti in cui fermarsi, ascoltarsi, riflettere o stare in silenzio. Solo così la mente si chiarifica e la discriminazione è possibile.    

Mantra del mese

«Viveka».