ARTICOLO – Volontà e assertività

ARTICOLO – Volontà e assertività

Si usano correntemente espressioni quali “avere poca o tanta volontà” , “non avere volontà” dando alla volontà un attributo quantitativo e persino la possibilità di esistere o non esistere tra la gamma delle caratteristiche di una persona.  

Il fatto di “avere” in generale una volontà è difficile da mettere in dubbio, non fosse altro perché la volontà è il motore dell’azione ed è strettamente connessa con la sopravvivenza.

Si trova volontà quando si tratta di procacciarsi del cibo. Si potrà obiettare che ci sono persone che si lasciano morire di inedia, ma in questo caso bisognerebbe guardare alle motivazioni profonde di questo atteggiamento. Le persone che rinunciano al cibo hanno spinte altrettanto forti di quelle della sopravvivenza, valori ideologici per esempio. La parola inedia è usata anche come sinonimo di un «senso intollerabile di tedio» [1], noia. In alcuni casi la depressione raggiunge un livello tale di patologia, che la spinta a non vivere è più forte di quella a sopravvivere. È una volontà inversa, rovesciata, ma è pur sempre una volontà. 

La volontà è qualcosa di radicato dentro di noi ed è a diretto contatto con le nostre motivazioni più intime e con il benessere del nostro spirito.

Non a caso si usa “forza di spirito” come sinonimo di volontà. Di fatto l’accezione che normalmente attribuiamo alla volontà è sempre positiva. La volontà è vista come un motore di stampo propositivo che permette di raggiungere i propri obiettivi: 

«La volontà consiste nella forza di spirito diretta dall’essere umano verso il fine, o i fini, che egli si propone di realizzare nella sua vita, o anche solamente nel potere impiegato nelle sue azioni semplici e quotidiane. Generalmente la volontà rappresenta la facoltà di una persona di scegliere e raggiungere con sufficiente convinzione un dato obiettivo. Da un punto di vista esclusivo, la volontà di una persona è la sua capacità di non farsi condizionare dalle altre persone. In questo senso, la volontà si può accomunare alla parola assertività» [2]. 

Nello hatha-yoga queste caratteristiche assumono dei connotati fisici. Nel sistema di fisiologia mistica nato sviluppato a partire dal tantrismo, la volontà ha una vera e propria sede nell’addome e più precisamente nel terzo chakra, il Manipura-chakra. Non è un concetto così astruso, se si pensa che ad oggi si ritiene che l’intestino sia il “secondo cervello”:

«Il sistema enterico ha più nervi del midollo spinale ed è responsabile del 90% della produzione di serotonina nel nostro corpo e del 50% della dopamina» [3].

Per chiarire meglio il legame del sistema enterico con la volontà, basti ricordare che questi due neuro-trasmettitori sono coinvolti rispettivamente nel sonno, nella depressione e nella memoria il primo; nel movimento e nelle emozioni il secondo. La dopamina poi è la prima sostanza chimica rilasciata dal cervello come parte del sistema di ricompensa del cervello. 

Per questo motivo la lezione “La forza di spirito” si apre con un lavoro sul rafforzamento dell’addome. Rafforzare l’addome in termini di fisiologia mistica equivale a rafforzare la volontà.

Qual è la correlazione tra tonicità addominale e produzione chimica?

Perché si dovrebbero rafforzare i muscoli dell’addome per permettere all’intestino e allo stomaco di rilasciare neuro-trasmettitori e ormoni [4]?

Gli organi addominali non sono supportati da alcuna cassa scheletrica. Essi rimangono in sede solo grazie alla tonicità dei muscoli e in alcuni casi al supporto dei grassi (come accade ai reni). Muscoli addominali tonici permettono non solo di mantenere in sede gli organi con i benefici che ne conseguono per la fisiologia della digestione e per l’intera struttura (scheletro incluso), ma anche di rendere efficiente l’ossigenazione dei tessuti degli organi stessi.

Anche nell’immaginario comune tendiamo a vedere una persona con una muscolatura addominale ben definita come un individuo più assertivo, più sicuro di sé. Questa sicurezza si esplicita nella postura – i muscoli addominali, retti e trasversi, sono quelli che permettono di mantenere una postura ben eretta – in piedi e seduta. 

forza di volontà
Si crea un collegamento spontaneo con l’assertività di fronte a certe posture apparentemente inamovibili come quella del toro per esempio (già solo il nome Toro seduto rimanda a qualcosa di fermo e sicuro).

 

La postura ben eretta presenta come caratteristica non solo la tonicità addominale, ma anche l’apertura del torace.

Per la fisiologia mistica dello yoga quanto più spontaneamente rimane aperto il torace quanto più la persona è aperta ad affrontare le sfide della vita.

A cuore aperto non solo la vita non fa paura, ma c’è anche gusto e piacere nell’andare incontro a ciò che la vita offre. Esattamente l’opposto della depressione e quindi dell’inedia. La persona volitiva è anche assertiva, perché dice sì alla vita e al suo diritto di viversela pienamente.

È la carica di questa assertività a determinare il grado di volontà. Quanto maggiore è la volontà tanto più forte è la determinazione ad andare avanti. Il terreno stesso su cui ci si muove diviene nient’altro che un campo di prova per fare esperienza, imparare, prendere consapevolezza. Così è per la visione cosmogonica e teleologica dello yoga tantrico e del raja-yoga. In questo senso si tratta di una visione che si avvicina molto a ciò che pensava Schopenhauer:

«La Volontà è volontà di vivere, nel pensiero di Arthur Schopenhauer, il fondo oscuro (noumeno) di ogni individuo, costituito da una cieca e irresistibile spinta ad agire e la cui prima manifestazione è la rappresentazione stessa del mondo, cosicché la vita stessa altro non sarebbe che una manifestazione della volontà» [5].

_________________

 

  1. Definizione da Oxford Languages.
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Volontà .
  3. Restoring Prana: A Therapeutica Guide to Pranayama and Healing Through the Breath, Robin L. Rothenberg, (mia traduzione dall’inglese).
  4. Sappiamo ormai che esiste una produzione endocrina in tantissimi altri organi, inclusi quelli addominali, oltre che nelle ghiandole del cosiddetto sistema endocrino. 
  5.   https://it.wikipedia.org/wiki/Volontà.