ARTICOLO – Vitalità

ARTICOLO – Vitalità

Ansia e depressione sono due modi opposti e paritari di reagire a una situazione interiore negativa. Il depresso manca di vitalità, non si muove più, si rinchiude nel suo guscio. L’ansioso, al contrario, può essere iperattivo, ipersociale e apparentemente pieno di energie. In entrambi i casi manca un equilibrio che è il giusto tono della vera vitalità. Il non sentirsi efficienti e produttivi è una conseguenza di questa mancanza.

«La vitalità è definita come Forza vitale, dinamicità, elevata efficienza e operosità: un uomo, una donna di grande v.; in senso figurato- La capacità, la caratteristica di mantenersi efficiente e operante: la v. di una istituzione, di un sodalizio, di un’idea» [1].

Ciò che ci trae in inganno è probabilmente il definire la vitalità come “elevata efficienza e operosità”.

Per molte persone questo significa darsi da fare senza sosta, in un’avidità dell’azione che rispecchia in tutto e per tutto il bisogno di essere accettati e amati. Chi si dà molto da fare infatti lo fa, nella maggior parte dei casi, per apparire degno del rispetto altrui. In altri casi è una risposta compulsiva all’insensatezza della vita, quello che Pascal chiamava il divertissement [2]. 

L’efficienza si misura nella capacità di rendimento delle proprie azioni in relazione ai propri scopi.

L’elevata efficienza non si misura quindi in quantità, ma in qualità. Si può fare anche poco, ma saperlo fare in maniera così ottimale da rendere molto. Viceversa si può fare molto, ma avere una bassa redditività. Non si tratta di essere scaltri, quanto di essere lucidi, entusiasti e soprattutto di sapere dosare le proprie energie. Per sapere dosare le proprie energie occorre innanzitutto conoscere se stessi.  

«Wilfred Bion, famoso psicoanalista e uomo dalla forte vitalità, cercava di mantenere la propria energia vitale in due maniere: la prima comportava disciplina, impegno costante e fede nell’importanza di perseguire e promuovere la verità. Il secondo modo riguardava il vivo desiderio di esplorare nuovi territori intellettuali, l’avere fiducia nel cambiamento e la convinzione di avere diritto alla trasgressione» [3].

Non è un caso che si riporti come esempio di vitalità proprio uno psicoanalista. 

L’anedotto di Bion riporta quelli che sono gli ingredienti base per raggiungere uno stato ottimale di vitalità: la conoscenza di sé, l’organizzazione, la convinzione e l’entusiasmo. Tutti elementi che l’ansioso e il depresso non hanno. 

Il punto è come costruire questi elementi. Per la conoscenza di sé la psicoanalisi è una via, la presa di coscienza progressivamente più profonda, dal corpo allo spirito, che si acquisisce con lo yoga è un’altra. Per l’organizzazione, la convinzione e l’entusiasmo, al di là di lavorare sulle cause dell’ansia, è bene ricalibrare le energie. Un fisico troppo debole o troppo stanco non riesce a trovare entusiasmo per l’azione. 

La lezione “Mantenersi efficiente” è un esempio di una pratica per riequilibrare l’energia.

 

Sentirsi efficienti
La posizione stimola la circolazione sanguigna e il ritorno venoso, rivitalizzando tutto il corpo. Le gambe si alleggeriscono e così si ricaricano per agire più prontamente. Aumenta l’afflusso di ossigeno al viso e al cervello, stimolando i sensi e la mente.

 

L’attivazione è alternata al riposo. Con la prima si tonifica il corpo e gli si dà quella forza necessaria all’azione, con il secondo gli si permette di recuperare le energie, perché un corpo bruciato dalla stanchezza diventa un corpo inefficiente. Va da sé che la mente accompagna lo status del corpo: quando il corpo si sente tonico e forte, anche la mente riguadagna forza e tonicità; quando il corpo è esausto, la mente è esausta. Inoltre alternando attività e riposo si allena il circuito “ortosimpatico-simpatico”:

«Per ottenere il massimo effetto di distensione fisica e mentale, l’ordine delle pratiche dovrebbe rispettare un principio ciclico di stimolazione e rilassamento per lavorare sul rapporto tra sistema nervoso simpatico e sistema parasimpatico.

Uno dei motivi per cui oggigiorno lo stress incide così tanto sullo stato di salute delle persone è l’incapacità di superare la condizione di attivazione fisiologica dopo che la situazione stressante si è conclusa. Lo stress è di per sé un’ottima arma per superare le difficoltà ed è stato da sempre uno dei mezzi più efficienti per assicurare la sopravvivenza: in una situazione di pericolo l’organismo si mette in allerta attivando il sistema nervoso simpatico con conseguente rilascio di adrenalina, accelerazione cardiaca per una maggiore ossigenazione della muscolatura ampliamento delle pupille e mente sveglia, il tutto per innescare la cosiddetta reazione fight or fly, «combatti o scappa». Una volta passata la fase temuta, il corpo dovrebbe tornare ad uno stato di rilassamento coadiuvato dal sistema nervoso parasimpatico.

Questo passaggio è sempre più difficile in una società dove le prestazioni richieste sono molto alte, il ritmo di vita molto veloce e le difficoltà diffuse su vari piani dell’esistenza. Finisce così che anche quando ci si potrebbe rilassare non si è capaci di farlo totalmente. Ecco allora che una soluzione potrebbe essere quella di allenare proprio il passaggio da sistema simpatico a parasimpatico e viceversa.

Regolarizzando il rapporto tra i due sistemi inoltre si rafforza l’attitudine dell’uomo alla ciclicità.

Il corpo umano, come del resto tutta la natura, è abituato ad agire secondo determinati cicli (veglia e sonno, catabolismo e anabolismo, ciclo mestruale) controllati dal sistema endocrino. Più l’uomo è fisso nella regolarizzazione dei propri cicli vitali (andando a dormire o alzandosi sempre alla stessa ora, mangiando sempre alla stessa ora ecc.) più asseconda il proprio andamento endocrino facilitando l’omeostasi e quindi anche la stabilità mentale» [4]. 

È nel rispetto della ciclicità che si trova il giusto equilibrio di salute fisica e mentale, che permette di riguadagnare l’entusiasmo per il fare ed essere così efficienti e vitali.

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  1. https://www.treccani.it/vocabolario/vitalita/ .
  2. Ho spiegato il concetto di “divertissement” nell’episodio 007 del mio podcast “Gli Yoga-sutra spiegati passo passo”.
  3.  https://www.psicologoboz.it/news/vitalita-il-motore-del-benessere .
  4. Dal mio libro “Yoga, dall’Armonia alla Gioia”, ed. Magnanelli, To, 2012.