Da secoli l’epifisi, o ghiandola pineale per via della sua forma che ricorda una pigna, affascina filosofi e esoterici. Cartesio vedeva nell’epifisi la sede dell’anima, molti vi hanno identificato il terzo occhio.
La ghiandola è effettivamente sensibile alle variazioni di luce e si comporta in questo senso come un occhio.
«Dal punto di vista filogenetico l’epifisi origina da cellule fotorecettoriali sensibili alla luce e capaci di generare un impulso elettrico. Gli antenati dei mammiferi hanno sviluppato nel corso dell’evoluzione un intricato sistema nervoso che permettesse agli impulsi provenienti dai recettori retinici oculari di raggiungere l’epifisi, per cui questo vero e proprio occhio pineale è andato perduto, mantenendo solo la struttura neuroendocrina interna»[1]
Questa conferma scientifica non è passata certo inosservata, soprattutto negli ambienti esoterici dell’inizio del secolo scorso, tra cui fiorì la Società Teosofica:
«L’epifisi possiede un ruolo esaltato nel campo filosofico e delle dottrine esoteriche. Verso la fine del diciannovesimo secolo, Helena Petrovna Blavatsky, la fondatrice della teosofia, identificò il “terzo occhio” scoperto dagli anatomisti comparativi del suo tempo con ”l’occhio di Shiva” della tradizione induista, concludendo che il corpo pineale dell’uomo moderno è una traccia atrofizzata di questo “organo della visione spirituale» [2]
Bisogna ricordare che tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 si pone il grande successo delle dottrine orientali, che sbarcano a pieno titolo in Occidente. La tentazione di cercare dei collegamenti è irrefrenabile, specie negli ambienti esoterici, da cui poi deriverà il contesto New Age. Sia la teosofia che la New Age si avvalgono a suo tempo di teorie e collegamenti non sempre giustificati o giustificabili. Il filosofo e esoterico Guenon, per esempio, vedeva nel teosofico uno stravolgimento del rosacrucianesimo, leggendario ordine segreto mistico, kabalistico-cristiano, che a sua volta aveva già postulato connessioni tra la ghiandola pineale e le facoltà mentali superiori del terzo occhio:
«Secondo gli insegnamenti rosacrociani la ghiandola pineale è associata a uno dei centri psichici dell’uomo. Attraverso opportune metodologie, è possibile stimolare tale centro psichico e far risvegliare alcune facoltà latenti, proprie dell’uomo ma che si sono atrofizzate a causa del loro inutilizzo» [3]
Bisogna ricordare che le dottrine esoteriche fanno capo a dei sistemi di simboli atti a spiegare fenomeni ricorrenti e dare un ordine più o meno logico a eventi, sensazioni o cambiamenti che fanno parte della vita dell’uomo. Si tratta di una necessità intrinseca per tutti gli esseri umani. Lo yoga e l’astrologia si basano su questi stessi presupposti [4].
Che non siano sempre dimostrabili, non rende tali sistemi meno efficaci. Il lavoro sul terzo occhio che si persegue nello yoga, ha effettivamente la capacità di aumentare la concentrazione e migliorare le facoltà mentali. L’emancipazione che l’individuo raggiunge con la pratica yoga porta a una visione più chiara e lucida di ciò che accade a sé e intorno a sé. Nello yoga il terzo occhio è il simbolo di questo livello di emancipazione. Segna la fine del percorso individuale e l’inizio della manifestazione piena del dharma. L’individuo riconosce il suo posto nel mondo e si muove nel mondo per il bene del mondo. Da qui il prossimo passo è l’immersione nell’infinito, l’unico e ultimo passaggio che gli rimane da compiere.
Per questo il terzo occhio è tanto importante: la coscienza ha raggiunto qui un grado superiore di consapevolezza, una visione più ampia e una saggezza fondata e stabile.
La lezione “L’organo della visione” contempla una sequenza di lavoro con tecniche che sono più particolarmente incentrate sul terzo occhio, sull’ajna-chakra, rispetto ad altre. Tale attenzione mirata vuole esaltare le sensazioni che si avvertono all’altezza di questa parte così che alla fine della pratica ci si senta più pacificati e con la mente più chiara, stabile e aperta allo stesso tempo.
«Concentrati sul Divino nell’Occhio Spirituale perchй questa и la mia Vera Forma. Io non sono questo corpo di carne e ossa. Sono il servo di tutti». [4]
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- https://it.wikipedia.org/wiki/Ghiandola_pineale.
- Ibidem.
- Ibidem.
- cfr. mio articolo “I simboli e la libera scelta“.
- frase attribuita a Yogiraj Sri Sri Lahri Mahasaya.