Ciò che rende entusiasmante l’esperienza della bellezza è ciò che viviamo a livello emotivo e fisiologico di fronte al bello. La bellezza smuove qualcosa nella mente e nel corpo creando delle sensazioni piene, avvolgenti, un trasporto quasi spirituale.
«La bellezza comporta la cognizione degli oggetti come aventi una certa armonia intrinseca oppure estrinseca, con la natura, che suscita nell’osservatore un senso ed esperienza di attrazione, affezione, piacere, salute» [1].
Spesso è l’armonia a suscitare le emozioni legate alla bellezza. Ciò che ha una sua armonia (armonia intrinseca) o che si armonizza perfettamente con ciò che gli sta intorno (armonia estrinseca) colpisce l’osservatore a vari livelli: fisico, mentale, spirituale.
Occorre ricordare che non necessariamente il concetto di armonia coincide con quello di simmetria.
«Se in alcuni studi attuali la bellezza ha una qualche relazione positiva con la simmetria (o più propriamente con un’armonia di proporzioni), ci sono esempi di asimmetrie come l’eterocromia [2] (che quando congenita è dovuta ad “alterazioni genetiche”) e lo strabismo di Venere ritratta nella Primavera del Botticelli, che hanno invece un impatto positivo sulla bellezza e che rendono i meccanismi sottostanti la percezione della bellezza fisica non chiari» [3].
Dunque non è esattamente chiaro cosa è definibile come bello in maniera oggettiva. La bellezza, si dice in effetti, è soggettiva, anche perché non tutto ciò che è considerato bello suscita le stesse sensazioni in tutte le persone.
La lezione “Una riflessione benevola” è un piccolo percorso lungo le sensazioni e le emozioni suscitate dalla bellezza: l’attrazione, l’affezione, il piacere e la salute.

Gli āsana diventano dei pretesti per riflettere su come veniamo trasportati dalla bellezza, come ne siamo attratti, il piacere che ne proviamo e anche il senso di rigenerazione che ne deriva.
Il trasporto che si prova di fronte alla bellezza è una questione spirituale oltre che soggettiva.
La soggettività può essere condizionata non solo dalla diversità di persona e carattere, ma anche dalla diversità di umore. Si può essere talmente nervosi o tristi da essere distratti rispetto alla bellezza che ci si pone di fronte e che in altri momenti avremmo altamente apprezzato. Altre volte, al contrario, la bellezza può essere tale da richiamare l’attenzione e cambiare lo stato d’animo negativo in un’emozione incoraggiante o tale da far dimenticare il cattivo umore almeno per un momento.
In genere questo accade quando la bellezza si accompagna allo stupore [4]. Un cielo che presenta colori particolarmente accentuati o una conformazione di nubi anomale suscita un senso di stupore ed è considerato bello, al di là di qualsiasi studio o osservazione sulla simmetria.
I fenomeni naturali come la luna illuminata dal Sole, il tramonto, l’alba, sono considerati belli in maniera abbastanza unanime. Come avviene per tutto ciò che è bello, non ci si stanca mai di contemplarli, perché quella contemplazione dà qualcosa di appagante e di stupefacente.
L’appagamento deriva dal fatto che si generano sensazioni ed emozioni positive. È lo stesso tipo di trasporto e conseguente appagamento che si prova nella meditazione.
Anche la contemplazione della bellezza è una forma di meditazione, più immediata e fruibile anche per chi non è abituato a fermarsi e concentrarsi.
Lo stupefacente è legato invece alla dimensione spirituale della bellezza. Di fronte ai fenomeni della natura, ci ricordiamo che siamo parte di quella stessa natura, ci ricordiamo del mistero dell’esistenza e della vastità dell’universo.
«Nel suo senso più profondo, la bellezza genera un senso di riflessione benevola sul significato della propria esistenza dentro il mondo naturale» [5].
In sostanza soffermarsi a godere della bellezza è una forma di meditazione e come tale porta con sé tutti i benefici della meditazione: la salute sul piano fisico, per il suo forte impatto rigenerante; la positività sul piano mentale, per le emozioni di serenità e appagamento che suscita; l’elevazione spirituale per l’intuizione che fa scattare, di appartenenza al grande sistema naturale e cosmico.
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- https://it.wikipedia.org/wiki/Bellezza
- L’eterocromia è la caratteristica degli occhi di alcune persone, per la quale l’iride di uno ha un colore diverso dall’altro. Un esempio famoso di eteronomia è stato David Bowie.
- https://it.wikipedia.org/wiki/Bellezza
- Sulla “utilità” dello stupore, si veda anche l’articolo “La meraviglia della prima volta”.
- https://it.wikipedia.org/wiki/Bellezza