Da sempre gli uomini si sono incontrati e mescolati, la globalizzazione attuale ha solo allargato i confini di questo fenomeno.
È nell’incontro e attraverso l’incontro che la cultura si evolve e si trasforma.
«Il “relativismo culturale” è l’ idea secondo la quale una persona può accettare i costumi altrui, attraverso i concetti dell’altrui cultura e i suoi elementi (usi, ecc.), e la conoscenza dei sistemi dei simboli, di cui sono parte. Di conseguenza il concetto che la cultura contiene dei codici di simboli e dei mezzi per trasmetterli da una persona all’altra, significa che la cultura, anche se entro certi limiti, cambia costantemente» [1].
Questa capacità di accettazione e il cambiamento che ne consegue è ciò che rende la cultura una ricchezza, un valore. Allo stesso è la dimostrazione che la cultura è qualcosa che ci appartiene in quanto esseri umani. È qualcosa di mobile, plastico, che cambia continuamente e che si adatta a nuove esigenze proprio come si adatta l’essere umano.
«Oggi gli antropologi non considerano la cultura il semplice risultato dell’evoluzione biologica, ma suo elemento intrinseco, il meccanismo principale dell’adattamento dell’uomo al mondo esterno» [2].
Dunque le parole chiave della cultura sono “accettazione”, “adattamento”, “cambiamento”. Se ci si pensa, sono le regole chiave dell’evoluzione interiore, qualcosa che in un certo senso richiama i tre sigilli del dharma della dottrina buddista [3]. Come affermato nell’articolo precedente [4], la cultura in un senso profondo del termine dovrebbe allacciarsi allo sviluppo della personalità. Solo così la cultura diventa strumento di evoluzione e di concordia, solo così si può auspicare che la cultura porti pace e comprensione.
Essere acculturati non significa solo essere intelligenti o sapere più cose. L’intelligenza è al servizio della personalità e se la personalità non è sviluppata, l’intelligenza non necessariamente (e si potrebbe persino azzardare un “raramente”) porta a benessere individuale e ancor meno sociale.
«Il fatto che la cultura cambi può essere la conseguenza della formazione di nuove cose, così come avviene al momento del contatto con un’altra cultura. Su scala mondiale, il contatto tra le culture porta all’assimilazione (attraverso lo studio) di vari elementi, cioè la compenetrazione delle culture» [4].
La compenetrazione delle culture è la base dell’armonia tra i popoli ed avviene forse molto di più di quanto immaginiamo.
La stessa pratica yoga è un esempio di compenetrazione delle culture. La pratica si rifa a un modello culturale che appartiene a un altro paese, molto lontano dall’Occidente come posizione e come storia. Il successo dello yoga oggi, così come di tante altre discipline orientali, è dovuto all’apertura e all’adattamento che lo yoga stesso e le persone che lo hanno abbracciato sono stati capaci di mettere in atto. Lo yoga in effetti è uno strumento molto flessibile. Da parte del praticante deve invece esserci la disponibilità all’introspezione in un modo più esperenziale rispetto per esempio alla psicoanalisi, che pure è stata un’evoluzione del nostro modello culturale.
Abbiamo bisogno di modelli culturali. Senza di essi non sapremmo come muoverci e senza l’acquisizione di nuovi modelli non conosceremmo probabilmente l’evoluzione.
«L’estrema genericità, vaghezza e variabilità delle capacità di reazioni innate (cioè geneticamente programmate) dell’uomo significa che, senza l’aiuto di modelli culturali, egli sarebbe funzionalmente incompleto […] una specie di mostro informe senza meta né potere di autocontrollo, un caos di impulsi spasmodici e vaghe emozioni» [5].
Lo yoga è parte di un modello culturale che ha molto analizzato la gestione delle emozioni e lavorato sull’autocontrollo.
Ne sono testimonianza tutta la cultura vedica, lo sviluppo del buddismo e le altre scuole filosofiche indiane. Questo modello ci ha dato e ci sta dando molto, così come l’Occidente ha dato molto all’Oriente in termini di tecnica e progresso materiale.

Una presa di consapevolezza su ciò che la pratica yoga in quanto modello culturale ha dato in termini di ampliamento degli orizzonti, capacità di gestire le proprie energie, stabilità, equilibrio flessibilità fisici e mentali, capacità di ascolto, capacità di lasciare andare, è lo scopo della lezione “I modelli culturali”. Persino rendersi consapevoli di quanto si è consapevoli è un passo ulteriore nell’evoluzione spirituale.
________________________
- https://it.wikipedia.org/wiki/Cultura
- Ibidem.
- Impermanenza (tutto cambia), Sofferenza (accettazione della verità della sofferenza), Non-sé (le cose non hanno intrinseca esistenza per via della loro dipendenza dal punto di vista).
- La costruzione della personalità.
- https://it.wikipedia.org/wiki/Cultura
- Clifford James Geertz, Interpretazione di culture, Il Mulino, 1987