Nataraja-āsana è una posizione di danza. Come tutti gli āsana è statico, anche se ciò che rappresenta ovviamente non lo è. Mi fa pensare un po’ ai carillon: è una statua, eppure si muove, perché ruota. Non solo: la ballerina del carillon danza (ruota) quando viene aperta, quando svela le sue gioie, i tesori che custodisce. Se il carillon si rompe o si incanta, le gioie sono sempre visibili certo, ma in certo modo sembrano congelate, come congelata è la ballerina.
A volte ci si blocca come un meccanismo inceppato, anzi che si incanta, incantato. Solo che l’incanto, il sogno ad occhi aperti se non è accompagnato dall’azione non cambia le cose.
Sei ancora lì a rimuginare Cancro, però avrai capito ormai che solo rimuginando non si combina né si risolve granché. Serve azione e credo di avertelo già detto in questi anni di oroscopi yoga. Agisci, non pensare, fai. Cosa? L’azione è un po’ come l’appetito che vien mangiando, comincia a fare e ti renderai conto di cosa è meglio fare e cosa no, di quale può essere il passo successivo.
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Esercizio di consapevolezza
Santosha è l’acccontentarsi. Accontentarsi non è semplicemente una condizione interiore, ma anche un’azione. Quando mi accontento di ciò che ho, sono capace di dire queste parole, che solitamente non sono così facile da dire: no, stop, basta. Allora Cancro sei capace di dire: stop, azione?!
Mantra del mese
«Stop, azione».
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NELLA FOTO: Venezia, Laguna Sud.
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