Dove va lo sguardo in parivrittatrikona-āsana? Non in avanti, non in basso, ma indietro. È una nota importante perché così si capisce che la precedenza va data alla torsione e non allo scendere verso la gamba. Questo guardare indietro non è però un nostalgico rivolgersi al passato, ma una presa di posizione forte: si sta sulle proprie gambe, ben aperte e solide a terra, si sta con le braccia aperte, ben distese ad attestare chi siamo. Chi sono lo faccio vedere al me di ieri e anche a chi ieri non credeva o non ha creduto in me. Chi sono lo faccio vedere al me di adesso, che guarda con orgoglio in tutte le direzioni, e anche a chi non crede in me.
È inutile sprecare energie adesso, Toro, arrabbiandoti magari contro chi mette in dubbio la tua strada o chi rifiuta le tue idee o il tuo lavoro. È inutile perché semplicemente quello non è il lato verso cui devi guardare. Tu lo sai benissimo dove guardare e dove andare e continua ad andare in quel direzione, perché non solo possono ancora arrivare belle novità, ma anche perché puoi dimostrare agli altri e soprattutto a te stesso che l’esperienza che cerchi vale la pena di essere vissuta. Stavolta non ti ferma più nessuno, nessuno ti può dissuadere.
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Esercizio di consapevolezza
Non c’è cosa migliore per divenire consapevoli che osservare il proprio respiro. Quanto sai controllare il respiro? La padronanza del respiro è la chiave dello yoga e della fermezza interiore. Si manifesta nella capacità di tenere la respirazione lunga. Per esempio arrivando a tempi come 8-16-16-8 secondi, rispettivamente per inspirazione-trattenimento-espirazione-trattenimento. Puoi esercitarti in quella direzione?
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Mantra del mese
«So ham» è il suono del respiro e attesta chi sei.
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NELLA FOTO: Balbido, Trentino Alto Adige.