ARTICOLO – Una mente pulita

ARTICOLO – Una mente pulita

Studiando sempre più approfonditamente i concetti chiave dello yoga, si nota non solo come ognuno di essi sia profondamente intrecciato a tutti gli altri, ma come si tratti fondamentalmente di un gioco di specchi. Ogni concetto riflette i significati degli altri e ogni concetto riflette il senso generale dello yoga. Si può altresì affermare che ogni concetto esprime una sfumatura di significato diverso rispetto agli altri, sfumature che si rifanno a un unico senso globale, il senso dello yoga.

Vista così, lo yoga è pieno di sinonimi che lo definiscono dall’interno. In realtà non si tratta tanto di sfumature o sinonimi, quanto di aspetti diversi, ognuno dei quali va a definire la realtà della pratica yoga e anche dello yoga come scopo.

Nel caso di shaucha per esempio, è facile pensare allo yoga come un lavoro di pulizia.

Lo yoga è tutto un lavoro di purificazione: dalle kriyā che puliscono letteralmente il corpo, agli āsana e al prānāyāma che detossinano l’organismo, alla concentrazione che schiarisce la mente, alla meditazione che purifica la memoria.

«Shaucha significa letteralmente purezza, pulizia e chiarezza. Si riferisce alla purezza di mente, parola e corpo» [1].

Shaucha è soprattutto questione di consapevolezza e metodo.

La prima serve perché non sempre ci si accorge, per esempio, di cosa inquina la mente o il corpo. Il secondo è utile per mantenere uno standard dignitoso ed equilibrato di pulizia, senza negligenze né fanatismi.

Negli Yoga-sūtra shaucha è nominato tra i niyama, le osservanze. In effetti serve un’intenzione e un proposito per perseguirlo. È facile pensare di lavarsi ogni giorno, meno facile è pensare di mangiare cibi sani, “puliti”, ogni giorno. Può essere facile di tanto in tanto sottoporsi a qualche pratica purificatoria, meno facile è adottare una routine giornaliera di āsana, prānāyāma e meditazione che prevenga l’intossicazione. In genere non è facile controllare la pulizia delle proprie parole, dei propri pensieri, di ciò che entra e transita nella mente.

Se immaginiamo il corpo e la mente come una casa è più facile capire l’effetto di shaucha sulla persona. Una casa sporca e disordinata dà un effetto poco piacevole alla vista e anche allo stato d’animo. Spesso una casa sporca è anche buia, perché i vetri sono sporchi e la luce non entra, o anche perché l’eccesso di oggetti e polvere oscura la luce. Il disordine non permette di contemplare tutto ciò che la casa contiene, che magari ha da offrire. Una casa pulita e armoniosa è più piacevole alla vista e all’animo. In genere è più luminosa e permette di individuare subito i suoi punti forti.

Per questo si dice che shaucha permette di vivere meglio.

Tra le osservanze dello yoga è tra quelle che si concentrano non tanto sull’obiettivo (come fa ad esempio brahmacharya, ma anche tapas), quanto sulla base di armonia e piacevolezza che fanno star bene e che creano la base per perseguire serenamente il proprio cammino.

«Nella pratica yogica, shaucha è considerata essenziale per la salute, la felicità e il benessere generale» [2].

Bhastrika-mudrā, gesto del mantice, stimola il fuoco gastrico e promuove la peristalsi intestinale, migliora in generale il funzionamento dell’intestino e quindi i processi di pulizia e purificazione del corpo.

 

_____________________

La  lezione pratica di hatha-yogaShaucha”, in diretto rapporto con questo articolo, è una sequenza dedicata alla consapevolezza e al metodo di shaucha.

Abbonati a Patreon per provarla e vivere con il corpo il contenuto di questo articolo!

_____________________

  1. https://en.wikipedia.org/wiki/Shaucha.
  2. Ibidem.