Sāhasa è una delle qualità dello yogin secondo la Hathayoga-pradīpikā. Il termine si può rendere in italiano con le parole: ardimento, audacia, temerarietà. Si tratta in generale di un coraggio di forza, di chi si butta senza timore.
L’audacia e la prontezza di coraggio di sāhasa in alcuni contesti si traduce nell’idea di un’azione immediata, compiuta senza indugio. Per estensione la parola è arriva a indicare anche avverbi temporali come “rapidamente” o “subito”.
«Sāhasa è un termine sanscrito con diversi significati in diversi contesti. Nel Vaishnavismo, indica azioni immediate o improvvise, illustrando la prontezza di figure come Krishna e Kamsa. Nel Kavyashastra, denota repentinità» [1].
Krishna, incarnazione di Vishnu, è l’auriga di Arjuna, pronto a combattere per la giustizia. Kamsa è il suo antagonista di gioventù, regnante avido, che scalza il padre per diventare re e uccide i cugini per paura di perdere il potere. Non è un caso forse che sāhasa in alcuni contesti significhi anche violenza. Se ci si pensa la prontezza di reazione, che dall’esterno è sempre vista come temerarietà, può avere due fonti: l’impulsività, che denota una mancanza di riflessione e consapevolezza e che spesso è aggressiva (Kamsa); e il coraggio, che denota presa di coscienza e capacità di affrontare i problemi (Krishna).
Non sempre è facile distinguere tra i due e spesso e volentieri il giudizio collettivo è reso solo alla fine, a seconda del successo dell’impresa: se il temerario vince nella giustizia è un eroe, se vince nell’ingiustizia è un cattivo; se perde in giustizia o in ingiustizia, nel migliore dei casi è sfortunato, nei peggiori è ridicolo.
«La temerarietà (sāhasa) include ogni atto in cui ci sia un rischio per la vita. In caso di pericolo e difficoltà porta alla gloria, ma in altre occasioni, è ridicola» [2].
Dovrebbero essere le condizioni, interna ed esterna, a determinare se l’audace è tale o è solo uno sprovveduto. Forse persino il detto popolare, “la fortuna aiuta gli audaci”, andrebbe rivisto alla luce di questa saggezza. Chi agisce con ponderatezza, chi rischia ma lo fa in maniera consapevole, può apparentemente avere la fortuna dalla propria, ma perché ha calcolato le variabili in gioco e ha osservato la situazione con oggettività e distacco. Si tratta sì di fortuna, ma anche di oculatezza. Lo sprovveduto, l’impulsivo, l’emotivo invece devono contare su un 100% di fortuna per poter portare a casa un successo.
L’impulsività richiede inoltre un grande ammontare di energia e un livello di tensione molto alto, poiché parte da una spinta emotiva. L’impulsivo si butta nell’impresa senza moderare le emozioni e senza dosare le proprie energie. Ciò significa più spreco e più sforzo. L’audacia della persona consapevole invece parte dal calibrare le proprie energie e implica il minor sforzo possibile. Questo è esattamente ciò che dovrebbe fare lo yogin nell’approccio alla pratica e in generale nella vita.
«Il Vedanta interpreta sāhasa come spontaneo o senza sforzo» [3].
Sāhasa appresenta il coraggio di chi si appresta ad affrontare un cammino misterioso e impegnativo e non si tira indietro di fronte ad esso, ma il sāhasa dello yogin è un’audacia “senza sforzo”, perché nasce da una consapevolezza. Rappresenta inoltre la forza d’animo che serve per affrontare qualcosa di forte e dove il corpo è portato al limite (ricordiamo che sāhasa è menzionato nel contesto dello hatha-yoga). Infine è indice del distacco dello yogin: solo chi ha coltivato il distacco può permettersi di agire prontamente, pur non facendosi influenzare dalle emozioni. La prontezza dello yogin non è dettata dall’impulsività, ma da una mente lucida e neutra che sa pesare le situazioni e agire di conseguenza.

_____________________
La lezione pratica di hatha-yoga “Azioni immediate”, in diretto rapporto con questo articolo, vuole sottolineare il confine tra audacia e coraggio, tra impulsività e presa di responsabilità.
Abbonati a Patreon per provarla e vivere con il corpo il contenuto di questo articolo!
_____________________
- https://www.wisdomlib.org/concept/sahasa
- Shyainika-shāstra
- vedi nota 1.